inizia la storia del vino bianco friulano moderno
Mario Schiopetto nasce nel 1930, figlio di Angela e Giorgio, cresce nell’Osteria ai Pompieri di proprietà della famiglia, vive l’esperienza in prima persona da pompiere e, più tardi, quella da camionista. Per anni segue e aiuta il padre che si occupa della selezione dei vini per l’osteria, fino a prenderla personalmente in gestione alla scomparsa dei genitori.
Nel 1963 Mario, guidato solo dal suo gusto e dall’amore per il vino comincia a dedicarsi alla produzione e nel 1965 produce il primo “Tocai” in purezza. Comincia così l’era del bianco friulano moderno che trasforma anche la concezione del vino bianco italiano.
Da sinistra
Bruno Ceretto (Ceretto Vini)
Piero Antinori (Antinori)
Giacomo Bologna (Braida)
Maurizio Zanella (Ca’ del Bosco)
Mario Schiopetto
Biondi Santi Franco (Biondi Santi)
Marcello Ceretto (Ceretto Vini)
Biondi Santi Jacopo (Biondi Santi)
Niccolò Incisa della Rocchetta (Sassicaia)
Angelo Gaja (Gaja)
insieme agli altri grandi dell’enologia italiana
Viaggia per l’Europa e negli USA con Luigi Veronelli alla scoperta di altri vignaioli e vini; con Luigi Soini affronta avventure e importanti discussioni, collabora a lungo con il prof. Spath in Germania alla ricerca di nuovi metodi di produzione e vinificazione.
Negli anni ’80 Mario fa parte del Gotha dei produttori italiani e diventa Maestro e Mentore di tanti giovani vignaioli, aprendo loro le porte della sua cantina.
Mario è stato un grande vignaiolo, dedito al lavoro in vigna e in cantina, e ha sempre lavorato spinto dalla passione per la vite e il vino.
I vigneti sono stati per lui terreno su cui esercitare la sua perizia e il suo amore per le cose fatte con cura, puntando sempre sulla qualità: dalla messa a dimora del primo vigneto ad alta densità, alla creazione di vigneti “misti” con impianti di varietà differenti per poter dare vita ai blend in vigna. Anche nel momento in cui ha capito che i grappoli andavano raccolti a perfetta maturazione non ha esitato ad anticipare la vendemmia, sfidando la tradizione.
e della tecnologia tedesca
Come suo padre girava l’Europa alla ricerca di nuovi insegnamenti, per migliorare e migliorarsi. Collabora a lungo con Muller Spath, all’epoca direttore di una grande azienda di macchine per la vinificazione e di una cantina sperimentale a Bad Kreuznach.
In Germania Mario compra i pali di pino per le vigne e scopre l’utilizzo della tecnologia nel processo di vinificazione, in Francia compra le barbatelle e raccoglie spunti, idee, suggerimenti per rendere sempre più eleganti i suoi vini.
Così nasce lo Stile Schiopetto.
Suo il merito della nascita del primo “Tocai” e della creazione del vino bianco friulano moderno ma anche quello dell’introduzione di nuove tecnologie e di innovazioni rivoluzionarie quanto fondamentali in vigneto e in cantina, entrate oggi a far parte delle regole irrinunciabili per la produzione di un vino di alta qualità.
Non solo, Mario si conferma un innovatore anche nella promozione, la distribuzione e la commercializzazione dei suoi vini lavorando fin dagli anni ’60 sulla domanda e contattando personalmente i potenziali clienti.